Arte del reale: Pietro Marcello

L'arte del reale: Pietro Marcello

L'urgenza di uno sguardo

Voci spezzate rompono il rumore ritmico dei treni, storie di vite in transito in un’Italia in trasformazione. I volti e i corpi dei “pendolari dell’abisso” si alternano nel corso di una lunga notte sui vagoni dei convogli a lunga percorrenza, testimoni di una modalità di viaggio (ma anche di vedere il paesaggio) in via di estinzione.

marcellopietroCon Il passaggio della linea, film a budget ridottissimo ma capace di dischiudere la potenza cinematografica nella forza di un’alba e nelle parole anarchiche di un vecchio, Pietro Marcello si è affermato come l’autore più intenso e immaginifico nel panorama del cinema italiano. Da allora ha perseguito con onestà e coraggio la propria idea di cinema, deciso a confrontarsi con la vertiginosa grandezza dei maestri del cinema sovietico e con la passione civile per un’Italia “bella e perduta”, come sottolinea il titolo del suo ultimo film. Le sue opere vivono nel confronto con la storia, quella piccola “degli ultimi”, protagonisti de La bocca del lupo, e quella più ampia, propria di un secolo che si è appena chiuso portando con sé i fantasmi di una rapida e non indolore trasformazione.

Con ogni nuova opera lo spettatore viene condotto nel regno di una finzione impura, sognante ma ancorata al reale, come quando è invitato a entrare nella dimensione emozionale di un bufalo, portato di padrone in padrone da uno strano Pulcinella. Bella e perduta, il suo ultimo film, è un viaggio dall’afflato lirico e civile nella terra dei fuochi, attorno alla Reggia di Carditello, tesoro del patrimonio culturale italiano messo in salvo da un uomo qualunque, deciso a impegnarsi in prima persona a fronte dell’indifferenza dello Stato.

La caparbietà e l’onestà con la quale i protagonisti dei suoi film vanno incontro al proprio destino sono specchio di uno sguardo improntato dall’urgenza di una passione che chiede di essere condivisa, pronta a trasformarci tanto come spettatori che come essere umani.

I film:
BELLA E PERDUTA
IL PASSAGGIO DELLA LINEA
IL SILENZIO DI PELESJAN
LA BOCCA DEL LUPO

La fiaba dell'angelo in rivolta

PIETRO MARCELLO (Caserta, 1976). Dopo gli studi presso l’Accademia di Belle Arti esordisce come assistente alla regia per il documentario Gennarino di Leonardo Di Costanzo (2000). Nel 2002 realizza il radiodocumentario Il tempo dei magliari, trasmesso da Radio 3, e nel 2003 gira i cortometraggi Carta e Scampia. Con Il passaggio della linea (2007) vince la sezione Orizzonti di Venezia e con La bocca del lupo (2009) il Torino Film Festival. Dopo il “film saggio” Il silenzio di Pelešjan (2011) gira Bella e perduta (2015), con il quale vince il Festival di Goteborg.