Le stagioni

Gavino Murgia

Le Stagioni di Artavazd Pelešjan

stagioniIn apertura di festival, il musicista nuorese sonorizza dal vivo le immagini straordinarie del film di Artavazd Pelešjan (1972, 28’), un affresco tragico e intenso dell’Armenia, dove la vita scandita dalle stagioni mostra un difficile ma sereno compromesso tra l’uomo e la natura. Nel corso di un duro inverno, la transumanza si fa epica, con avventurosi tragitti, per trasportare il gregge verso i pascoli di pianura. All’arrivo della primavera, un pastore rischia di annegare tra i flutti di un torrente per salvare una pecora del suo gregge, mentre d’estate, tra i pendii dei monti, piccoli uomini fanno scivolare enormi mucchi di fieno lungo ripide discese. Sinfonia visuale che elabora al meglio le innovative e originali tecniche di montaggio del grande cineasta armeno, qui al suo apice. La musica composta dall’artista sardo per l’occasione offre un’ulteriore dimensione al ritratto di una piccola comunità di contadini e pastori che si fa testimone per le tribolazioni e le gioie dell’umanità intera.

GAVINO MURGIA (Nuoro), musicista. Al sax tenore, studiato sin da ragazzo, affianca anche il baritono, flauti e duduk. La Sardegna con le sue radici musicali è sempre presente nella sua ricerca sonora: il canto a tenore e lo studio delle launeddas si fondono nel tempo con la musica afroamericana, trovando un percorso inedito e originale. Ha suonato e inciso, tra gli altri, con Bobby McFerrin, Al di Meola, Djivan Gasparian, Araik Bakhtckian, Paolo Fresu, Babà Sissokò, Mauro Pagani, Gianna Nannini, Vinicio Capossela, NOA, Gil Dor.

ARTAVAZD PELEŠJAN, regista armeno. Nel 1963 si trasferisce a Mosca per iscriversi al VGIK, dove si diploma con il corto L’inizio (1967), già caratterizzato dall’uso dei materiali di repertorio, da un montaggio anti-naturalistico e dall’utilizzo della musica in contrappunto alle immagini. Con il poema visivo Noi (1969) vince il Gran Premio al Kurzfilmtage Festival d’Oberhausen. Nel 1971 gira Abitanti e nel 1975 Le stagioni. Dopo diversi anni di inattività realizza Il nostro secolo (1982), un documentario sperimentale dedicato alle conquiste spaziali. I ultimi suoi lavori sono Fine (1992) e Vita (1993).