Iosonouncane e Paolo Angeli: innovatori con radici

Per me la Sardegna è il dizionario attraverso il quale codifico la realtà. Sono nato e cresciuto a Buggerru, quindi la Sardegna ha inevitabilmente formato il mio rapporto istintivo e inconscio con quel vivente (…) La tradizione non è un edificio fermo, (…)  non è una nave che viaggia sotto costa ma una piattaforma galleggiante per l’esplorazione”. (Iosonouncane)

La tradizione è una miniera che conserva gemme preziose. Io la tengo nascosta e la mostro solo a chi si avvicina con rispetto e curiosità. La tradizione è una radice che permette all’albero di crescere in qualsiasi direzione con tutta la sua bellezza, è una fronda che aspetta di essere abitata dalla diversità…”. (Paolo Angeli)

Iosonouncane

Iosonouncane e Paolo Angeli sono due voci autorevoli della Sardegna contemporanea.
Nella loro musica, carica di elementi ancestrali e di evocazioni difficilmente catalogabili in un genere musicale, si respira l’isola con tutte le sue sfaccettature stilistiche. È un’espressione creativa che dipinge paesaggi sonori d’avanguardia e, allo stesso tempo, riporta al solco dell’aratro e alle variazioni minimali proprie di un arazzo realizzato al telaio. Innovatori con radici, Angeli e Iosonouncane costituiscono un esempio importante di come la tradizione debba trovare, nella società attuale, un’evoluzione dei suoi linguaggi arcaici, collocandosi nel difficile confronto con il presente, senza cadere nella tentazione dell’oleografia.

La loro è una musica viva dove rumore e silenzio vanno a braccetto, dove la forza di una mareggiata di maestrale porta con sé una risacca in grado di insabbiare i porti. Una voce consumata dal vento ci dice che i mari non sono tutti uguali. L’ultima volta che si sono incontrati questa distesa azzurra era avvolta dalla quiete della bonaccia, da quella sensazione struggente che ti ricorda che devi partire dalla tua terra per il gusto dell’avventura.
Il chitarrista di Palau e il cantautore di Buggerru si sono conosciuti quattro anni fa e hanno collaborato per un brano di DIE, capolavoro di Iosonouncane accolto dalla critica come uno dei dischi italiani più importanti degli ultimi anni.

A Nuoro si esibiscono per la prima volta insieme per un concerto suddiviso tra momenti da solista e sezioni in duo che attingeranno da materiali inediti e dalle rispettive discografie.

MUSICA DEL REALE

La moltiplicazione dei dispositivi di registrazione, riproduzione e diffusione ha incrementato i punti di vista e d’ascolto in tutta la superficie del globo: questa è una delle conseguenze più rilevanti della rivoluzione scatenata dai supporti digitali. Non vi è suono, immagine, parola che non possa essere registrata e riprodotta, azzerando ogni scarto, creando un uomo nuovo costantemente soggetto a nuove visibilità e sonorità.

Paolo Angeli

Il cinema non è esente dall’affermazione dell’ideale panopticon digitale (e prima ancora televisivo), anzi lo propaga nella sua versione mainstream. Tuttavia il proliferare massivo delle visibilità non corrisponde con la ricerca della visione, o alla natura primigenia che essa sottende: la trasposizione materica di elementi primari della natura, come il soffio del vento che sferza le coste della Bretagna in Le tempestaire di Jean Epstein, o il bagliore della luce nel deserto di Zabriskie Point di Michelangelo Antonioni.

Così come nel cinema il rapporto materico con gli elementi naturali tende a creare visioni nuove, ci sono musicisti che da questa relazione instaurata con gli elementi fisici (il ferro, la roccia, il legno, l’acqua, il vento) creano suoni che, ancor prima di raccontare un territorio, lo attraversano nei tessuti che lo compongono.

Paolo Angeli e Iosonouncane sono due musicisti che, con percorsi diversi ma convergenti, sembrano uniti da questa tensione, quasi documentaristica – una musica del reale, la loro, si potrebbe dire –, dove la creazione sonora si fonde con la liuteria divenendo essa stessa performance, reinvenzione costante del proprio linguaggio.

La Sardegna è per entrambi un prisma attraverso cui esprimersi, grammatica prima ancora che racconto. Il campionamento e la manipolazione sonora (anche digitale), lontani dall’essere pura esibizione, divengono strumenti al servizio di una presa di posizione nel mondo, ferma nella sua costante rimodulazione e movimento: la chitarra sarda preparata di Angeli, da lui stesso inventata, nasce dall’incontro con i maestri liutai isolani per sfociare poi nel jazz e nel flamenco; il cantautorato di Iosonouncane parte da Dalla e Battisti per approdare alla sperimentazione elettronica facendo scalo nel rock.
I due musicisti si sono già incontrati in “Buio”, traccia dell’osannato disco di Iosonouncane pubblicato nel 2015. Sul palco del Teatro Eliseo, per la prima volta dal vivo insieme, salperanno per un nuovo percorso inedito.