LA BOUCHE

Francia 2017
16 mm su DCP, colore, 19 min.
v.o. susu sott. in italiano
national premiere

Scritto e diretto da/Written and directed by
Camilo Restrepo

Fotografia/Cinematography
Guillaume Mazloum, Cécile Plais

Montaggio/Editing
Camilo Restrepo

Suono/Sound
Mathieu Farnarier, Fred Dabo

Scenografia/Set design
Aude Charrin, Camilo Restrepo

Musica e cast/Music and cast
Mohamed «Diable Rouge» Bangoura, Issiaga «Ella» Bangoura, Raymond Camara, Karamoko Daman, Mabinty Kohn, Marie Touré.

Produttori/Producers
Helen Olive, Martin Bertier

Produzione/Production
5à7 Films

Distribuzione/Distribution
Collectif Jeune Cinéma (Europa)
Video Data Bank (USA)

Contatti
www.camilo-restrepo-films.net
www.cjcinema.org
heaolive@yahoo.co.uk

Dopo aver scoperto il brutale assassinio della figlia da parte di suo marito, noto come “La Bouche”, un uomo rimane in sospeso tra l’elaborazione solitaria del lutto e il desiderio di vendetta. Liberamente ispirato alla storia vera del percussionista guineano Mohamed “Diable Rouge” Bangoura (interprete del film e considerato come uno dei migliori suonatori di djembe europei), La Bouche costituisce il secondo capitolo del dittico musicale inaugurato con Cilaos. Situato al di fuori di ogni coordinata spazio-temporale, ma allo stesso tempo profondamente ancorato alle radici della musica tradizionale dell’Africa occidentale, il quinto film di Restrepo sviluppa ulteriormente la tecnica dello straniamento per costruire un racconto mitico contemporaneo sulla relazione tra la morte e il senso di giustizia, specchiandosi nel corto precedente e portando al culmine la prima fase autoriale del regista colombiano.

After discovering that his daughter was brutally murdered by her husband, also known as "La Bouche", a man is torn between the solitary elaboration of mourning and the desire for revenge. Freely inspired by the true story of Guinean percussionist Mohamed "Diable Rouge" Bangoura (performing in the film and considered to be one of the best European djembe players), La Bouche is the second chapter of the musical diptych inaugurated with Cilaos. Removing every space-time coordinate, but deeply rooted in traditional West African music, Restrepo's fifth film further develops the technique of estrangement in order to build a mythical contemporary tale on the relationship between death and the sense of justice, reflecting itself in the previous short films and bringing to an amazing climax the first cinematic period of the Colombian director.