CONTINUITÀ E RINNOVAMENTO, DAL SIEFF A ISREAL
Sono trascorsi quarant’anni dall’ottobre del 1977 quando, promosso dall’ISRE, si tenne a Nuoro il convegno Cinema, fotografia e videotape nella ricerca etnografica in Italia. In quell’occasione si incontrarono nell’auditorium del Museo del Costume, oggi intitolato a Giovanni Lilliu, molti tra i più importanti registi, studiosi di cinema e antropologi di quegli anni: Diego Carpitella, Virgilio Tosi, Tullio Seppilli, Annabella Rossi, Michele Gandin, Folco Quilici, Fiorenzo Serra, solo per citarne alcuni. Nomi, questi, che hanno significativamente contribuito alla storia del documentarismo italiano del dopoguerra.
Tale incontro, pietra miliare per la nascente antropologia visuale italiana, avrebbe indelebilmente segnato il cammino dell’Istituto nell’ambito della ricerca audiovisiva. Nacque in quei giorni una fruttuosa collaborazione con l’AICS, l’Associazione Italiana di Cinematografia Scientifica, che, a partire dall’82, darà luogo alla biennale Rassegna Internazionale di Cinema Etnografico, evento giunto fino al 2004.
Nell’arco di dodici edizioni la Rassegna ha indagato molti dei temi classici dell’antropologia, sviluppando appuntamenti monografici incentrati su vari argomenti: dal pastoralismo (1982) al turismo (2004), passando per i riti nuziali, la vita delle donne e quella dei bambini. Dal 2006, per aprirsi a un pubblico più ampio, la Rassegna rinuncia alla connotazione tematica e diviene Sardinia International Ethnographic Film Festival, ovvero il SIEFF. L’ultima edizione – la quarta – ha avuto luogo nel settembre del 2012.
Nei suoi trent’anni di vita, il Festival di Cinema Etnografico, sotto la direzione di Paolo Piquereddu, ha introdotto un pubblico numeroso alla conoscenza del documentario etnografico internazionale. Si è potuta valutarne e apprezzarne 8 l’evoluzione, INTRODUZIONE FESTIVAL DI CINEMA DEL REALE Sguardi sul Mediterraneo in particolare lo spostamento da tematiche esotiche o folkloriche verso i complessi e difficili mutamenti sociali contemporanei. E proprio questa dinamicità, l’attenzione costante al cambiamento e al rinnovamento, tanto nell’approccio narrativo quanto nelle tematiche affrontate, hanno connotato un festival sempre “al passo col mondo”.
Ma, soprattutto, il festival ha permesso a tanti giovani cineasti, sardi e non, di incontrare, conoscere e dibattere idee e progetti con molti degli autori in visione. Il SIEFF è stato una fucina di pensiero, occasioni e opportunità per una comunità cinematografica intergenerazionale, contando tra i propri ospiti maestri del calibro di Jean Rouch, David MacDougall, Robert Gardner o Vittorio De Seta…
Nel 2016, con ISREAL, l’ISRE si rimette in cammino, in ideale continuità e con spirito di rinnovamento. Così, come già accaduto per il SIEFF rispetto alla Rassegna tematica, ISREAL amplia la gamma delle possibili rappresentazioni della realtà, esplorando i labili confini tra finzione e reale e proponendo esperimenti cinematografici di vivo interesse. Lo stesso Jean Rouch, del quale ricorrono i cento anni dalla nascita, costituisce un valido esempio in tal senso. Biografia di un indagatore dell’umana vicenda, sospeso tra innovazione linguistica e azione sul campo; una filmografia ramificata, la sua, tra etnologia e cinema tout court. ISREAL 2017 ricorderà l’autore di Les Maîtres fous dedicandogli un omaggio che, tra l’altro, prevede la proiezione del documentario L’Enigma di Jean Rouch a Torino – Cronaca di un Film Raté, recentemente presentato alla 74.ma Mostra Internazionale del Cinema d’Arte di Venezia.
L’esplorazione polisemica contraddistingue ISREAL. Così, se la prima edizione ci ha affascinati, e talora spiazzati, attraverso questa commistione di generi – che il direttore artistico rivendica – ISREAL 2017 presenta una selezione che accoglie esempi di nuova antropologia visuale, quella del tempo digitale, in cui la disciplina riflettendo su se stessa percorre, nel racconto anche doloroso della nostra epoca, linguaggi e forme inedite. Dalla video installazione al cromatismo pittorico del documentario creativo, il dato di realtà così proposto e trasfigurato si fa cinema fuori di ogni confine e restrizione di genere.
Maura Picciau
Direttrice del Servizio
Tecnico Scientifico dell’ISRE
Ignazio Figus
Responsabile del settore Produzione
Audiovisuale e Promozione dell’ISRE